Possiamo trovare la primogenitura del “Bosco” da una bozza di idea, nata in un osteria nell’inverno del 1968 da due cittadini di Cison al rientro da una sciata, di collocare un “Cristo” in memoria delle vittime della montagna. L’idea è subito raccolta da gente più dedita ai fatti che alle parole, gli Alpini del Gruppo di Cison di Valmarino, che la concretizzano il 21 settembre 1969 con la benedizione del ”Cristo degli Alpini” posto sullo sperone roccioso di Col Madan nella Valle di San Daniele a Cison di Valmarino. Un Cristo, opera di Andrea Mèssner, intagliato su un unico tronco di 1 metro e mezzo; una immagine contorta, sofferta.

Il 7 agosto 1970, in occasione di un incontro organizzato dal Gruppo A.N.A. di Cison al “Cristo degli alpini”, il sindaco, Marcello De Rosso, parla al Capogruppo Marino Dal Moro dell’alpino trevigiano, Mario Altarui, che da tempo va cercando una idonea e suggestiva località per realizzare il suo sogno: la realizzazione del “Bosco delle Penne Mozze” per ricordare in modo eccezionale tutti gli Alpini trevigiani Caduti e Dispersi sui vari fronti di guerra dalla nascita del Corpo.

 Nel 1971 quando Altarui va a Cison, su invito del sindaco, e vede il “Cristo degli alpini” alto, sullo sperone roccioso, nello splendore autunnale dei monti, non ha dubbi: quello è il luogo ideale per realizzare il “Bosco delle Penne Mozze”.

Viene subito costituito un Comitato operativo – Mario Altarui, presidente-coordinatore, Giulio Salvadoretti, Presidente della Sezione ANA di Vittorio Veneto, Francesco Jelmoni, dirigente locale della Forestale e Marino Dal Moro, Capogruppo Alpini di Cison, (che rappresenta con i suoi alpini il braccio operativo). Primo atto del neo Comitato è l’acquisto del terreno dove già sorge il Cristo.

Il progetto fin dall’inizio supera di gran lunga le possibilità del Gruppo Alpini, sia come forza lavoro che impegno finanziario, e solo con il concorso di molti alpini, civili ed associazioni si può proseguire nell’opera. Il cisonese ing. Virgilio Floriani, uno dei primi e più fedeli sostenitori, dona oltre ad altro terreno, da lui appositamente acquistato, il “Monumento alle Penne Mozze” ed un buon numero di stele. Si possono così mettere a dimora le prime stele e le prime piante. L’inizio di un impegno che continua ininterrottamente in tutti questi anni.

 Il 7 e 8 ottobre 1972, il “Bosco”, in occasione del centenario della fondazione delle Truppe Alpine, viene ufficializzato con un Raduno, il primo, e con l’inaugurazione del “Monumento alle Penne Mozze dedicato ai trevigiani appartenuti alle Truppe alpine Caduti nell’adempimento del dovere”.

 Per cinque anni il Raduno viene celebrato in agosto. Dal 1977 il Raduno avrà come data fissa, per permettere una maggior partecipazione, la prima domenica di settembre.

 Di anno in anno il “Bosco” è integrato delle stele mancanti. Viene anche arricchito con nuove opere (1):

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 1972 Monumento alla Penne Mozze (Virgilio Floriani)

1975 Cannone da montagna 75/13 (Gruppo A.N.A. Arcade) e cippo e base pennone dedicato agli alpini scomparsi in mare (Famiglia Ten. Mario Schiavon del Btg. Gemona);

1978 – Cippo agli alpini (Marinai trevigiani);

1979 – Cippo con pennone a memoria dei decorati al V. M. (Associazione Nastro Azzurro trevigiana), urna con terra di cimitero di guerra russo raccolta dall’U.N.I.R.R. (AsPeM), cippo con terra del Cimitero degli eroi di Cheren (Reduci Bataglione Uork-Amba) e cippo ai Caduti alpini (Crocerossine trevigiane);

1980 – Sei cippi monumentali alle sei divisioni alpine (AsPeM) e un cippo            (Associazione Mutilati ed Invalidi di Guerra);

1981 – Madonna delle Penne Mozze (Coniugi Altarui); monumento con i resti            della statua dell’Alpino distrutta a Brunico (Comitato per il “Bosco”);

1982 Intitolazione sentieri alle 14 Medaglie d’Oro alpine trevigiane          (Comitato per il “Bosco”), cippo al Btg. Cadore (ex alpini del            Battaglione);

1984 – Cippo agli ex internati (Associazione Nazionale ex Internati);

1990 Intitolazione del sentiero alla Medaglia d’Oro Enrico Reginato            (Comitato per il “Bosco”);

1998 – Campana Votiva (Fratelli Antonio e Giovanni Zecchella – AsPeM);

2001 – Braciere (Fratelli Antonio e Giovanni Zecchella);

2002 – Stele degli Artiglieri (Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia)            L’Albero del Ricordo (Comitato per il “Bosco”);

2005 – Stele agli alpini paracadutisti (Associazione Nazionale Paracadutisti             d’Italia)

2011 – Stele agli alpini Caduti nelle Operazioni Internazionali di Pace            (Comitato per il “Bosco”);

2013 – Ultime due stele (Comitato per il “Bosco”). Totale 2403

(1) tra parentesi i nomi dei donatori

 

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 Nel 1975 viene composta la canzone “Penne Mozze” con parole di Giulio Salvadoretti e musica di Efrem Casagrande.

Nel 1995 sono editi un libro ed una cassetta inVHS sulla storia del “Bosco”, subito esauriti.

Nel maggio del 2015 è stampato un nuovo libro sulla storia e vita del “Bosco”, aggiornato sino al 24 dicembre 2014, di 288 pagine corredate da 460 foto, quasi tutte a colori.

Il libro è in vendita presso la Sezione A.N.A. di Vittorio Veneto al prezzo di 10,00 euro più spese postali.

Nel 1982 tutti i terreni e contenuto sono ceduti a titolo gratuito al Comune di Cison di Valmarino con contestuale firma della loro cessione in comodato d’uso gratuito, rinnovato con l’ultimo accordo con scadenza 31.12.2091, alla Associazione Nazionale Alpini di Milano. Lo stesso anno, l’ANA nazionale affida la gestione del “Bosco”, per il periodo del comodato, alla Sezione di Vittorio Veneto.

 

                                                                                                                       Comitato per il “Bosco”